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Il giorno della partenza si sta sempre più avvicinando.

Sono pronto a tornare a casa, ma sono pronto a lasciare il Giappone?

Tecnicamente sì, ma un po’ mi rode. Non sono riuscito a visitare molto posti, per svariate ragioni.

Per recuperare un minimo, quindi, ho deciso di fare un breve viaggetto in un paio di città a nord di Sendai, prima di tornare nella mia città e prepararmi definitivamente per l’aereo di ritorno.


Sabato 15, mentre in Italia tutti festeggiavano (alcuni in maniera molto discutibile) il Ferragosto, io ho lasciato definitivamente il mio dormitorio. È stato un addio leggermente commovente, soprattutto perché la maggior parte dei miei coinquilini, tanto per cambiare, non era in giro. Gli unici a degnarmi anche solo di un saluto sono stati i due cinesi più socievoli, Lurido incluso. Mi ha fatto piacere.

Non mi mancherà nessuno di loro, comunque.

La vera emozione del giorno, però, è arrivata quando ho messo piede nel mio primo albergo.

Check-in solito, misurazione della temperatura sul polso, niente di preoccupante.

Entro nella mia camera e mi rendo conto di una cosa.

Dormirò su un letto vero. Non avrò nessuno di rumoroso (spero) nelle camere attigue.

Ma soprattutto…avrò una televisione e UN BAGNO tutti miei.

Avrò finalmente una vasca.

In quel momento, quasi mi commossi davvero.

Tornai il vero italiano pigro che sono sempre stato: mi sono messo a fare cose, con la TV accesa in sottofondo.

Quanto mi era mancato.

La sera è stata la mia ultima uscita sociale giapponese: ho visto i miei compagni italiani, abbiamo mangiato sushi, poi abbiamo incontrato due amici spagnoli e siamo stati al karaoke fino alle prime ore della notte.

Ovviamente, i miei programmi erano altri: andarmene poco dopo mezzanotte dal karaoke perché avrei avuto un autobus alle 7.30 del mattino.

Mai pensare a questi propositi, quando vai al karaoke con gente con cui sai di divertirti.

Dormii a malapena 4 ore, ma riuscii a prendere il bus comunque e qualcosa di caldo al konbini da bere durante il viaggio. Mi sono sentito fiero di me.

Quattro ore dopo, arrivai alla città di Hirosaki.

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