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Hirosaki si trova nella prefettura di Aomori, più a nord di Sendai.

Sono arrivato mezzo rimbambito, visto che mi addormentai mille volte, svegliandomi sempre pochi minuti dopo.

Ma soprattutto, avevo fame.

Visto che ero molto rincoglionito, non mi sono sforzato di andare alla ricerca di un ristorante tradizionale. Ho preferito andare sul sicuro, fermandomi a un centro commerciale vicino alla stazione del bus e della metro.

Lì, ho mangiato in un fast food di cibo puramente giapponese abbastanza economico: con 1000 yen ho mangiato sia una porzione abbondante di yakisoba che una porzione di takoyaki. Erano pure buoni.

Visto che non avevo fatto abbastanza schifo, mangiai anche un po’ di gelato da Baskins Robbins, una catena che ancora non esiste in Italia…un po’ come Starbucks (anche se ha aperto a Milano).

Ho cercato di ammorbidire il mio essere ingordo, prendendo due gusti di frutta: fragola e sorbetto al limone.

Bellina, la coppetta a tema Pokémon, ve?


Uscito dal centro commerciale, mi fermai a cercare il mio albergo su Google Maps. Una signora pensò che fossi in difficoltà e si fermò a fare quattro chiacchiere. è stato il primo di una piacevole serie di incontri, fino a giovedì, con la gente di Hirosaki e Aomori.

Sembra che da quelle parti, i giapponesi siano molto accoglienti e curiosi con i stranieri, soprattutto se sanno parlare un minimo di giapponese. Che carini. Grazie a loro, ho fatto un po’ di pratica con la lingua.

Arrivato in hotel, mi ricordai che era troppo presto per fare check-in, quindi lasciai il bagaglio alla reception e mi incamminai verso la prima attrazione di Hirosaki: il castello.

Finalmente riesco a vedere bene un castello, visto che a Sendai non ci sono che resti e a Matsushima non sono potuto avvicinarmi per niente.

La camminata è stata molto intensa, soprattutto perché faceva caldo. Ho sudato come pochi e ho preso molto sole sul viso e dietro al collo, come sempre.

La camminata è valsa la pena, però. Il castello è stupendo e si trova in un immenso giardino. Ci ho messo quasi due ore per vederlo tutto. I ponti rossi e i laghetti non hanno fatto altro che rendere il tutto più bello e naturale.

Dopo la visita del castello, mi sono diretto in un altro giardino, per poi entrare in un cafè in stile romano e gustarmi la prima prelibatezza locale di Hirosaki (e Aomori): la torta di mele.

Le mele sono tra le specialità del posto.

Ecco, quindi, che ho fatto merenda con una torta di mele e cannella e un sidro di mele (il meno costoso e alcolico che ci fosse).

Io adoro a prescindere le mele, quindi è stata la merenda suprema.

Sono tornato in albergo e ho fatto il check-in, quindi sono tornato in camera per crollare dalla stanchezza e farmi una doccia, prima di uscire di nuovo per cenare.

A differenza del pranzo, ho cercato un ristorante specializzato in cibo tradizionale e ho potuto gustarmi altri due piatti locali.

Il primo è il kaiyaki miso: una mistura di uova strapazzate, pesce e miso, tutto cucinato in una grande conchiglia.

Il secondo è il kenoshiru, una zuppa di miso con dentro pesce e verdure. Mi sono sentito così fiero di me, nel mangiare un piatto così salutare e pieno di verdure.

Entrambi i cibi erano squisiti.

Ho concluso il tutto bevendomi un bel bicchiere di umeshu (sakè alla prugna) e gustandomi un sorbetto alle mele, come dessert.

Sì, ho mangiato un dessert con le mele a ogni occasione possibile.

La prima giornata fuori Sendai si è conclusa.

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