Secondo giorno di Aomori.
Purtroppo non avevo più diritto alla colazione gratis, visto che ero in un altro albergo, quindi mi sono svegliato presto, così da fare colazione in un posticino delizioso specializzato in torte di mele.
C’era scritto che avrebbe aperto alle 9.30, quindi mi svegliai presto e mi presentai all’apertura.
Tecnicamente era aperto…ma per fare colazione dentro, bisognava aspettare le 10.30. Fino a quell’ora, solo il negozio per la compravendita era aperto.
Mi sono svegliato presto e ho atteso l’apertura sotto il sole cocente per niente.
Aggiornate sto orario su Google Maps, pls.
Vabbè, ne ho approfittato per stare un’altra mezz’oretta in albergo (era vicino) e tornai, stavolta per fare veramente colazione.
Una bella torta di mele e limone con succo di mela come bevanda.
Sì, sto davvero usando ogni occasione per magnare roba con le mele. E quando mi ricapita?
Gustata questa colazione molto occidentale, mi sono diretto al centro turistico di Aomori per prendere il bus e raggiungere la mia prossima meta: il sito archeologico Sannai Maruyama. Durante il tragitto per il bus, mi sono imbattuto in un signore del posto che voleva sapere da dove venissi. Pensava che fossi americano.
Spero non lo abbia pensato perché i miei capelli ricordavano i capelli e la pelle di Donald Trump. In quel caso, mi sarei offeso molto.
Fatte due chiacchiere con il signore (e appurato che la gente di quelle parti è molto amichevole), presi il bus.
Questo museo contiene, all’interno di un immenso cortile, le rovine di un insediamento locale risalente all’era Jomon (10000-300 a.C.).
Vedere di persona delle costruzioni studiate nei libri dell’università è stata una grande emozione. Il museo non era nulla, in confronto alle rovine.
Dopo un rapido pranzo a base di onigiri, ho fatto due passi per raggiungere il Museo d’Arte di Aomori, un posto davvero particolare, a cominciare dalla struttura abbastanza futuristica dell’edificio.
All’interno vi erano opere giapponesi, ma anche dipinti di Chagall. Figo.
La parte mia preferita, però, è stata la scultura del Cane di Aomori. Adorabile.
Sia a Sannai Maruyama che al Museo id Arte ho finalmente potuto usufruire dello sconto studenti universitari, grazie alla mia tessera studenti della Tohoku University. Erano mesi che non usavo quella tessera per scopi diversi dall’accesso alla biblioteca. Miracolo.
Stremato dalle camminate, presi l’autobus per tornare al centro turistico, ovviamente addormentandomi durante il tragitto.
Ho fatto come i giapponesi: mi sono svegliato giusto in tempo per scendere di corsa alla mia fermata. Io, però, mi sono dovuto fare sempre riconoscere: ci misi mezz’ora per trovare le monete per pagare il biglietto. Mi sentii così in colpa per l’autista e per l’unica passeggera del bus.
Arrivato al centro turistico, ho mangiato un cono con il sorbetto alle mele, ho preso gli ultimi souvenir, compresi degli stick di apple pie per le colazioni a Sendai e una mini torta di mele e patate dolci per la colazione mia del giorno successivo. Ho fatto anche un giro all’osservatorio del 13esimo piano: piccolino ma piacevole.
Menzione a parte per la struttura fighissima dell’edificio.
Ho completato il giro turistico della giornata tornando ad ammirare la baia di Aomori, stavolta a livello terreno e dalla promenade del faro.
Purtroppo il tempo si stava imbruttendo, ma l’esperienza è stata comunque bellissima.
Stavolta mi sono fatto furbo: ho fatto presto la doccia, sono uscito presto e sono riuscito a cenare allo stesso ristorante in cui ho pranzato il giorno prima, ovviamente mangiando un piatto diverso: una zuppa con riso, gamberi, funghi e verdure.
Lì, feci una grande figura di cacca.
Avevo chiesto pure il riso, ma non lo vedevo sul vassoio.
“Dov’è il riso?”
“Dentro la zuppa. Il piatto è così.”
E me l’aveva pure ricordato mentre facevo l’ordine. Che memoria del cavolo, ma soprattutto…ancora faccio una marea di errori con il giapponese.
Ciò, però, non mi ha impedito di gustarmi la cena e tornare in albergo soddisfatto.