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Nonostante un bel cast, la settima stagione è l’inizio di un graduale declino a livello di qualità e intrattenimento. Drag Race è ancora divertente, ma manca quella magia delle prime stagioni.

Dopo tre anni di dominio da parte delle comedy queen, a trionfare è Violet Chachki, concorrente con look super fashion, definita da molti come l’erede di Raja.

Bravissima, per carità, ma non super entusiasmante, come intrattenitrice. Altre queen, in questa edizione sono state divertenti dal primo all’ultimo secondo.

Unica nota indubbiamente positiva: ci liberiamo da Santino e troviamo due nuovi giudici, simpatici, meno acidi, ma anche meno carismatici di Michelle (Carson Kressley, però, ha regalato una marea di facce buffe nel corso delle stagioni successive).

Concorrenti preferite: Katya (Miss Simpatia meritatissimo, la più divertente, folle e imprevedibile, nonostante abbia una storia complicata; avrebbe meritato la finale), Ginger Minj (altra comica eccezionale, unica finalista a tutto tondo, nonostante non sia fashion come le altre due), Trixie Mattel (look assurdi, ma adorabile), Mrs. Kasha Davis (bistrattata ma molto divertente).

Concorrenti più odiose: Pearl (un mosciume di concorrente, arrivata inspiegabilmente in finale)

Migliore lip sync: Katya contro Kennedy Davenport in “Roar” di Katy Perry. Molto emozionante.

Migliori imitazioni: Ginger nei panni di Adele (uno spasso), Kennedy in quelli di Little Richard (i suoi vocalizzi erano esilaranti) e Katya nei panni di Suzy Orman (non ho ancora capito chi cacchio sia, ma Katya mi farebbe sorridere pure ruttando l’alfabeto). Menzione speciale per Pearl, visto che la sua imitazione è l’unica cosa sua, in tutta l’edizione, che reputato divertente.

Peggiori imitazioni: Max che imita Sharon Needles in chiave Disney. Cringe. Non che Miss Fame, nei panni di una Donatella Versace con accento russo, sia stata migliore…


Ottava stagione. Prove molto mosce, anche se alcuni concorrenti hanno impedito la noia mortale. Il fatto che sia la stagione più breve, dopo la prima, non ha reso il tutto migliore.

Peggio mi sento se penso che anche qui due queen sono state orribili durante il lip sync di salvataggio e sono state spedite fuori a calci nel sedere.

Ma dico io, come può cannare “I Will Survive” di Gloria Gaynor, una delle canzoni più amate dalla comunità LGBTQI+? Ma devi essere proprio impedita.

Per fortuna, Ru non ha cannato nella scelta della vincitrice, visto che Bob the Drag Queen era palesemente una delle più brave del cast, soprattutto visto il livello generale delle altre due finaliste.

Concorrenti preferite: Bob (egocentrica e logorroica, ma esilarante e bravissime nelle prove), Kim Chi (legnosa a recitare e ballare, ma look bellissimi), Thorgy Thor (unica, eccentrica e allegra, peccato per la faida con Bob), Acid Betty (la villain dell’anno, molto acida e arrogante, almeno in apparenza…i suoi look erano molto interessanti), Chi Chi De Vayne (super coatta, look non sempre buoni, ma grande volontà…purtroppo se n’è andata proprio quest’anno) e Cynthia Lee Fontaine (un disastro nelle prove, ma umanamente meravigliosa).

Concorrenti più odiose: Derrick Barry (capace solo a imitare Britney Spears, 0 versatilità…eppure è durata più di Thorgy e Betty) e Naomi Smalls (look carini, ma personalità di un comodino…si è svegliata troppo tardi, a livello di competizione, perché mi potesse piacere).

Migliori lip sync: quelli con Chi Chi (l’esibizione sulle note di “And I’m Telling I’m Not Going” mi ha fatto piangere, soprattutto perché l’ho vista dopo aver appreso della sua morte) e quello di Bob, in cui ha asfaltato Derrick e ha liberato noi spettatori della sua inutile presenza sulle note della leggendaria “You Make Me Feel (Mighty Real)” di Sylvester. GRAZIE, BOB.

Migliori imitazioni: Bob che ha portato sia Carol Channing che Uzo Aduba. Prima di pochissime queen a portare due personaggi, fatti entrambi benissimo. Anche Thorgy nei panni di un inquietantissimo Michael Jackson mi ha fatto sorridere.

Peggiore imitazione: Naomi Smalls nei panni di Tiffany “New York” Pollard. Che enorme meh.


Con la nona stagione si torna a un buon livello generale, grazie a prove simpatiche e un cast molto agguerrito, pieno di queen diventate iconiche per vari motivi.

Ritroviamo anche l’adorabile Cynthia Lee Fontaine, sempre un po’ una pippa nelle prove, ma deliziosa.

Un’altra queen, Eureka, è costretta a ritirarsi per infortunio.

Rispetto alle altre stagioni, la vincitrice viene incoronata alla fine di un mini torneo di lip sync tra le ultime quattro queen rimaste in gioco. Questa pratica resta fino alla undicesima stagione.

A vincere, contro ogni previsione (almeno, a livello di punteggio medio delle varie prove) e Sasha Velour, che ha demolito le sue avversarie in entrambi i lip sync del torneo. Tutti probabilmente la davano per spacciata, visto che non era mai finita a rischio eliminazione, ma ha sorpreso tutti, grazie a genialità scenografiche, come petali di rose che piovono dalla parrucca. Una queen che sa usare il cervello è sempre la migliore.

Le ottime esibizioni di Sasha compensano l’orrore di alcuni lip sync, per esempio quello in cui Charlie Hides non si muove di un passo (si era palesemente arreso prima di cominciare, nonostante neghi l’evidenza), oppure quello di Valentina, dove era intenzionata a esibirsi con una maschera che copriva la bocca. Brutta cretina, come pensi di esibirti in un’esibizione in playback con la bocca coperta? Semplice: non sapeva le parole della canzone. Per fortuna, Ru la sgama e la elimina.

Concorrenti preferite: Sasha (intelligente e ironica), Shea Coulee (bravissima, bel caratterino, avrebbe vinto lei se Sasha non avesse tirato fuori i petali dalla parrucca), Peppermint (grandissima nei lip sync e personalità adorabile, un po’ meno brava nelle sfilate), Valentina (esilarante nelle sue illusioni mentali, sebbene sia molto finta…penso che sia stata la meno meritevole nella storia, tra le Miss Simpatia), Trinity Taylor (tostissima)

Concorrenti più odiose: Nina Bonina Brown (bei look, ma il carattere negativo e paranoico era una rottura di palle colossali), Alexis Michelle (così testarda e permalosa che un po’ faceva tenerezza)

Migliori lip sync: quelli di Peppermint (ha asfaltato Cynthia, Alexis e Trinity) e Sasha (finale epica)

Migliori imitazioni: in realtà non mi hanno fatto impazzire in generale, però Sasha nei panni di Marlene Dietrich e Nina nei panni di Jasmine Masters mi hanno fatto divertire.

Peggiori imitazioni: Cynthia Lee Fontaine che ha massacrato Sofia Vergara. Solo lei poteva sprecare un’occasione di comicità così “facile” come la meravigliosa attrice di “Modern Family”.


Stagione 10: bel cast, livello meh. Non mi ha entusiasmato molto, alcune concorrenti sono state sprecate.

A trionfare è Aquaria, prima queen italo-americana a partecipare, nonché “figlia” di Sharon Needles (per fortuna non sembra essere una persona orribile come lei). La vera rivelazione, però è Vanessa Vanjie Mateo, prima eliminata, ma fonte di una marea di meme.

Anche a questo giro, la vincitrice è molto brava nei look, ma non il massimo nelle altre prove (tranne uno Snatch Game pazzesco). Probabilmente avrebbe vinto un’altra queen, Asia O’Hara, se non avesse fatto uno scempio di lip sync durante la finale.

Beh, sempre meglio che Eureka: la queen infortunatasi nella stagione precedente è tornata e ha quasi vinto, grazie anche a un po’ di protezione da parte dei giudici. Brava sì, ma geniale e meravigliosa no.

Concorrenti preferite: Aquaria (se la crede troppo, ma i suoi look sono fenomenali), Monet X Change (sorriso contagioso, momenti esilaranti), Miz Cracker (cuore di panna che ha fatto uno dei makeover più belli di sempre), Asia O’ Hara (esilarante, brava, gentile, parlantina super orecchiabile). Strano ma vero, ma ho apprezzato la villain The Vixen, sebbene fosse pesante quanto un macigno.

Concorrenti più odiosi: Eureka (insopportabile, anche quando ha ragione non la si regge)

Migliori lip sync: quelli di Monet X Change e di The Vixen. Onestamente, le esibizioni di Kameron Michaels (obiettivamente la vera Lip Sync Assassin di questa stagione) non mi hanno coinvolto, rispetto alle altre.

Migliori imitazioni: Aquaria nei panni di Melania Trump. Ho riso come non mai, non mi sarei mai aspettato una performance esilarante da parte sua. Anche Monet, nei panni di Maya Angelou, è stata molto divertente.

Peggiori imitazioni: Asia O’Hara nei panni di Beyoncé e The Vixen in quelli di Blue Ivy. Una ha imitato Queen Bey in versione scazzata e egoriferita, mentre la seconda non ci azzeccava una mazza on l’imitazione di una bambina.


L’undicesima stagione è il picco della noia e del poco mordente raggiunto da questo reality.

Alcune queen sono pure simpatiche e le prove piacevoli, ma è mancato qualcosa in generale. Mi sono un po’ annoiato.

Vuoi perché alcune queen erano veramente insopportabili, vuoi perché è tornata Miss Vanjie come concorrente e molto spazio è stato costruito intorno a lei, a discapito di queen più simpatiche e nuove. Vanjie fa ridere, ma alla lunga stanca, ammetto che non vederla in finale mi ha fatto sorridere. Probabilmente tutti volevano, nella produzione dello show, che ci arrivasse, ma a mio parere non lo avrebbe meritato.

In questa stagione, avviene un plot twist spettacolare: tutta la squadra perdente viene condannata al lip sync eliminatorio. Vediamo, quindi, SEI queen scatenarsi per non andare a casa. L’occasione di regalare al pubblico un momento indimenticabile si è rivelata, purtroppo, sprecata: la canzone era magnifica (“Waiting for Tonight

A vincere, contro ogni previsione, è la particolarissima Yvie Oddly, alla fine di un torneo di lip sync estremamente tosto. Seconda classificata è un’altra bravissima lip syncher, Brooke Lynn Hytes, che diventerà la giudice capo nello spin-off canadese, “Canada’s Drag Race”.

Concorrenti preferite: Yvie (particolare, schietta – pure troppo – e dolce), Brooke Lynn (non ha tanta personalità, ma fortissima a livello di competizione), Nina West (big girl adorabile e esilarante, Miss Simpatia meritato), Miss Vanjie (se presa a piccole dosi), Shuga Cain (bellissimi look, parlantina buffa, l’unica che si è fatta gli affari suoi per quasi tutto il tempo), Scarlet Envy (comica nel suo essere super confidente, eliminata troppo presto) e Plastique Tiara (un po’ finta, ma look molto belli).

Concorrenti più odiose: Silky Nutmeg Ganache (entrata come la più adorabile dell’anno, uscita come la strega del cast: odiosa, cattiva, egocentrica, rancorosa e chi più ne ha, più ne metta…manco è tutta ‘sta bravura) e Raja’h O’Hara (cattiva, arrogante e aggressiva: come NON dovrebbe essere una villain). Anche A’Keria C. Davenport non è stata il massimo: brava nelle prove, ma pettegola e falsa.

Migliori lip sync: Quelli di Brooke Lynn e Yvie, le uniche vere lip syncher di questa stagione.

Migliori imitazioni: Nessuna in particolare. Tutto sottotono.

Peggiori imitazioni: Yvie nei panni di Whoopi Goldberg e Brooke Lynn in quelli di Celine Dion. Non hanno semplicemente funzionato.


Queste 11 stagioni di RuPaul me le sono gustate per quasi tutto l’anno, tra un impegno e l’altro.

Ero convinto che avrei trovato in questo reality un semplice passatempo, ma in poco tempo mi sono super affezionato a molte concorrenti e mi sono trovato a rivedere le clip di alcune prove perché troppo divertenti da lasciare che il mio cervello se ne dimenticasse.

Grazie ai lip sync, inoltre, ho scoperto molte canzoni super orecchiabili, sia moderne che più vintage (il lato anni ’80 che risiede in me ha gioito non poche volte, nel riconoscere molte canzoni).

Sono prontissimo a vedermi la 12esima stagione, soprattutto perché molti dicono sia un ritorno agli albori delle prime stagioni, in termini di queen e intrattenimento.

Poi, se le troverò su Netflix, mi gusterò anche i vari spin-off: le cinque stagioni di All-Stars (mini stagioni in cui concorrenti di stagioni passate tornano per una seconda possibilità) e le nuove versioni internazionali, girate in Inghilterra, Olanda e Canada. Spero siano dello stesso livello dell’originale.

RedNerd Andrea

2 thoughts on “RUPAUL’S DRAG RACE è IL GUILTY PLEASURE SUPREMO.

  1. wwayne ha detto:

    A star is born spacca! E’ piaciuto anche a te?

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