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Ormai mi sto abbandonando al mondo dei GDR fantasy.

L’ultima offertona su Switch che ha catturato il mio cuore è stata “YS VIII: Lacrimosa of Dana”.

Dopo aver finito in tempi record “YS Origins”, non vedevo l’ora di cominciare un capitolo più recente, soprattutto dopo che il mio migliore amico mi ci ha fatto un mazzo così.

Stranamente, gli ho dato retta…e ho fatto bene.

“Lacrimosa of Dana” è una gemma sottovalutata, anzi penso che, a questo punto, l’intera saga di “YS” sia sottovalutata. Nessuno ne parla come merita.


Sviluppato dalla Nihon Falcom e pubblicato da NIS America nel 2016, “YS VIII: Lacrimosa of Dana” è un videogioco che unisce elementi GDR e action.


Il protagonista della storia è l’avventuriero Adol Christin, che finisce vittima del naufragio della nave in cui si trova ed è costretto a sopravvivere nell’isola maledetta di Seiren.

Per fortuna, non è l’unico sopravvissuto al disastro: con lui ci sono altri passeggeri, come il fidato amico Dogi, la nobile Laxia, il pescatore Sahad, l’effervescente Ricotta, il trasportatore Hummel e il capitano Barbaros.

Importante per la trama è anche la giovane Dana, una ragazza che sembra provenire da un’altra era.

Il cast è molto simpatico e variopinto: ogni componente del gruppo è funzionale al gioco, in quanto copre un ruolo determinato.

Grazie alle quest secondarie, abbiamo occasione per conoscere meglio i personaggi.

L’unico a non avere un granché di sviluppo è proprio il protagonista Adol: egli appartiene a quella meravigliosa categoria denominata “Protagonista un po’ pesce lesso che non parla molto”.

Che nervi.

Si salva in corner solo perché ha i capelli rossi e quindi mi ci identifico facilmente. Però io parlo molto di più.


La trama pare una cavolata.

Adol si trova sulla nave Lombardia. Improvvisamente, l’imbarcazione viene attaccata da una misteriosa creatura e viene distrutta. Adol si trova su un’isola, che poi si scopre essere quella di Seiren, famosa per essere rassicurante quanto il triangolo delle Bermude (cit.): nessuno è mai tornato vivo da lì.

Riuscirà Adol a sopravvivere alle numerose minacce dell’isola? Per fortuna può contare sull’aiuto di altri superstiti, ma imprevisti e pericoli sono sempre in agguato.

Nel mentre, il nostro avventuriero pesce lesso sogna in continuazione delle scene con protagonista la sacerdotessa Dana. Quale può essere la correlazione tra la ragazza e Adol? C’entra sempre l’isola?

Questa è la trama iniziale, perché con il passare dei capitoli, la storia prende una svolta molto più interessante. Tra colpi di scena e disastri, Adol capirà che forse forse il naufragio era solo l’inizio di una serie di eventi molto più grandi di lui.

La trama, quindi, cattura e spinge il giocatore ad avanti sempre più avanti.

All’interno dei vari capitoli, sono anche disponibili delle quest secondarie che permettono al giocatore di conoscere meglio i singoli personaggi del gioco oppure di analizzare nel dettaglio alcuni punti della trama.

Il finale è epico, pieno di emozioni.


Ci sono molti dialoghi, la trama è bella perché si allarga sempre di più con il proseguire dei capitoli del gioco. Siamo sinceri, come potrebbe solamente un naufragio occupare ben 6 capitoli?

I personaggi sono molto simpatici (a parte qualche eccezione).

Mi ha fatto molto ridere la massiccia presenza di termini molto italiani.

La nave si chiama Lombardia. Ci sono personaggi con nomi assurdi, come Ricotta e Ansia.

Sappiate che “Lacrimosa”, in questo gioco, non ha lo stesso significato che avrebbe in italiano.


Il gameplay, in realtà, non è così intricato.

Essendo un GDR con tinte action, non aspettatevi i combattimenti a turno in stile “Final Fantasy”: si combatte in tempo reale, come in “Adventure of Mana”.

Sconfiggendo i nemici, si possono ottenere materiali e punti esperienza.

Oltre all’attacco base, è possibile parare e schivare.

Queste azioni non sono proprio il massimo della semplicità perché sono state ideate molto male: è impossibile parare o schivare mentre si attacca. Se attacchi, non puoi fare altre cose se non dopo la mossa. Chi è abituato a fare più azioni contemporaneamente (tipo me) avrà serie difficoltà e prenderà parecchi danni in maniera ingiusta.

Schivare e parare sono delle mosse veramente importanti per ribaltare l’esito di un combattimento: se schivi, guadagni qualche secondo in cui puoi attaccare il nemico mentre quest’ultimo si muove in slow-motion, mentre se pari, potrai infliggere danni critici per poco tempo.

Insieme all’attacco base, ci sono anche delle mosse speciali utilizzabili tramite SP, che si recuperano attaccando i nemici. Il repertorio di mosse si può espandere salendo di livello, completando missioni e recuperando manuali.

Infine, si può effettuare una mossa super distruttiva, appena la sua barra diventa completamente piena.

Oltre ai nemici base, si affronteranno una marea di boss, dando vita a molti scontri epici.

Sono disponibili 6 personaggi giocabili, Adol compreso. Ogni personaggio ha un tipo diverso: alcuni sono di tipo Slash (standard), altri sono Pierce (attacchi più deboli, ma più mirati e veloci), mentre altri appartengono al tipo Strike (attacchi pesanti e lenti). Si può controllare una squadra di 3 personaggi e si può cambiare rapidamente tra un combattente e un altro. Questo può essere molto utile, in caso si incontri un nemico particolarmente debole a un tipo oppure il giocatore principale è quasi K.O.

Ogni personaggio può essere potenziato equipaggiandolo con armature, guanti e accessori.

Per quanto riguarda la parte esplorativa, ci si può divertire un mondo.

L’isola di Seiren è più grande di quanto sembri. Più equipaggiamento esplorativo si ottiene e più superstiti vengono salvati, più si può avanzare nella ricerca. In ogni zona, si possono trovare materiali da costruzione, curativi oppure per cucinare. Inoltre, è possibile trovare dei forzieri pieni di oggetti.

Alcuni luoghi contengono delle zone di interesse, come monumenti e riserve naturali. Non hanno una particolare importanza funzionale, ma contribuiscono a rendere Seiren più variegata.

Ogni zona si può raggiungere facilmente grazie ai cristalli di checkpoint, che fungono anche da punti di trasporto rapido.

La zona chiave dell’isola è il Villaggio dei Naufraghi, il quartier generale dove vengono portati tutti i superstiti. Qui è possibile fare di tutto: creare oggetti curativi, potenziare armi, costruire armature, scambiare materiali per ottenere nuovi oggetti oppure cucinare pietanze curative. Il villaggio contiene anche una bacheca da cui accettare le quest secondarie.

L’unica attività extra, rispetto a combattere ed esplorare, è la pesca. Utilizzando le esche, si può provare a pescare in alcuni punti dell’isola. Se si è fortunati, si può ottenere qualche forziere e pesci enormi. Se siete sfortunati, pescherete dei nemici che esprimeranno la loro riconoscenza aggredendovi.


La grafica è tanto simpatica: l’isola di Seiren è bella variegata, piena di luoghi affascinanti e inquietanti, i personaggi sono adorabili.

Il problema è che nella versione Switch, tutto appare sgranato. Le ombre sono orride, gli alberi non si possono guardare e i personaggi, improvvisamente, diventano sfocati.

Anche i glitch non sono rari, ma sempre a livello grafico: il gameplay non ha subito danni.

Essendo stato il gioco inizialmente pubblicato per la PSVita, è probabile che su Switch il port non abbia retto bene.

La colonna sonora è piacevole, con tracce più rilassanti, altre più adrenaliniche.

Sia il parlato che il gioco sono in inglese.


“YS VIII: Lacrimosa of Dana” è un gioco che cattura, grazie al gameplay immediato (basta poco per combattere ed esplorare) e a una trama che regala sempre più sorprese.

Sono rimasto così colpito che ho intenzione di giocare a tutti i capitoli disponibili su PSVita, tanto costano abbastanza poco.

Mi fa così strano, giocare quasi sempre a giochi GDR fantasy: ho bisogno di un picchiaduro o di un horror, sennò comincio a sentirmi un’altra persona.

RedNerd Andrea

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