Ultimamente ho perso di vita il mio più grande guilty pleasure: gli horror trash.
Per fortuna, c’è Amazon Prime Video che mi riporta sulla retta via, visti certi titoli che mette.
Uno che mi è saltato all’occhio è “Supermarket Killer”, una pellicola che ha tutto quello che cerco: horror, trash, anni ’80, musiche fatte con il sintetizzatore.
Possono anche fare schifo, ma io mi diverto sempre a guardarli.
“Supermercato Killer” (in originale “Chopping Mall”) è un film horror sci-fi, diretto da Jim Wynorski e uscito nel 1986.
Partiamo dal titolo originale. In inglese, “Chopping Mall” è un gioco di parole che mischia “Shopping Mall” (“Centro commerciale”) e “Chop” (“Tagliare, fare a pezzi”), un verbo molto azzeccato per i film dell’orrore. Infatti, il film è ambientato in un centro commerciale.
Perché cavolo tradurlo in italiano con “Supermercato Killer”? Non c’entra nulla e cambia addirittura la location, confondendo gli spettatori: magari si aspettano di vedere omicidi in cassa 2, corpi nascosti tra i surgelati, oppure carote killer che seminano morte e distruzione nel reparto “frutta e verdura”.
Avrebbe avuto più senso tradurre con “Paura e Morte al Centro Commerciale”, “oppure “Niente Shopping Dopo Mezzanotte”, tanto per restare in tema con i nomi lunghi e buffi che andavano di moda tra gli horror degli anni ’80.
I protagonisti sono dei ragazzi che decidono di passare la serata al centro commerciale dove molti di loro lavorano, per fare un po’ di sana baldoria post-lavoro: abbiamo le coppie Rick e Linda (Russell Todd e Linda Emerson), Suzie e Greg (la scream queen Barbara Crampton e Nick Segal) e Mike e Leslie (John Terlesky e Suzee Slater), a cui si aggiungono gli amici single Allison (Kelli Maroney) e Ferdy (Tony O’Dell).
I ragazzi non sono caratterizzati in maniera molto approfondita, anzi…almeno la metà di loro consiste semplicemente in persone sceme e sconsiderate. I due single e la coppia Linda-Rick, invece, sembrano essere più intelligenti e cazzuti. Vista la poca rilevanza caratteriale, è impossibile tifare per loro e si aspetta che i killer li facciano fuori, sperando che i più tosti riescano almeno ad arrivare a metà film, poi chi sopravvive va bene.
Parliamo dei villain assassini: dei robot di sorveglianza da poco introdotti nel centro commerciale.
Come avete modo di vedere sulla copertina, questi robot…sono orrendi. Ok che negli anni ’80 non c’era ancora grande fantasia, ma porca miseria che brutti.
Sembrano la versione emo di Emiglio (chi è cresciuto guardando lo spot “Emiglio è Meglio”, sperando di avere il robot per Natale o per il compleanno, senza mai essere accontentato, oltre a me?). Probabilmente, se avessi visto questo film da bambino, non sarei mai riuscito a vedere Emiglio con occhi innocenti.
Il fatto che ogni volta dicano, dopo aver ammazzato qualcuno, “Buona Giornata” mi fa sentire male. Questo è il trash che voglio!
Il film inizia con una mini conferenza, nel centro commerciale, che annuncia l’utilizzo di un sistema di sicurezza più ferrato, al fine di impedire completamente l’operato dei ladri all’interno dell’edificio: porte che sigillano le uscite dall’una di notte fino all’alba e tre robot spara laser e dardi paralizzanti.
Misure un po’ estreme, per essere contro i ladri, ma facciamo finta di niente, è un horror.
Quello stesso giorno, il gruppo di Allison e Ferdy programma di fare nottata a base di alcool, cibo e amore all’interno del centro commerciale.
Già si sa dove si vuole andare a parare. C’è un ulteriore imprevisto: durante la sera, dei fulmini molto potenti mandano in tilt il sistema elettronico di sorveglianza, mandando in corto circuito i robot e rendendoli delle vere e proprie macchine assassine: non che prima fossero il ritratto della mansuetudine, ma ora sono solo programmati per uccidere.
Ovviamente, è questione di tempo prima che i robot guastino la festa e comincino a seminare morte tra i ragazzi. Chi riuscirà a sopravvivere entro l’alba?
La trama è molto semplice e prevedibile, così come i personaggi che sopravvivranno. Capisci chi morirà in base alle stupide azioni che compiono.
La sceneggiatura è perfetta per un horror trash: personaggi scialbi e scemotti, trama semplice con cose assurde (ma veramente si trovano pistole e fucili in un negozio di articoli sportivi??), battute banali. Niente di scandaloso.
Gli elementi horror ci sono e funzionano: gli omicidi sanno essere efferati, grazie anche alle potenzialità killer dei robot. Il sangue scorre, senza troppo sfociare nello splatter.
Scene di paura non pervenute, nemmeno jump scare. Fanno più paura i robot in sé.
Il centro commerciale è molto bello e ampio, visto che consiste in diversi piani. Ci farei shopping ogni giorno. Ovviamente, di notte il discorso cambia. Tutti, almeno una volta, abbiamo sognato di passare la notte a fare baldoria in un centro commerciale, approfittando dell’assenza di sicurezza e negozianti. Questo film vi farà desistere dalla tentazione in maniera definitiva.
Colonna sonora perfettamente anni ’80: le tracce sono super elettroniche, grazie all’ampio uso del sintetizzatore. Combinando la musica con la presenza dei robot spara laser, il film horror acquista dei toni squisitamente sci-fi.
Il doppiaggio italiano è davvero meh ed è un peccato, vista l’alta qualità. Ok che i film di serie B non li vede quasi nessuno, ma meglio doppiarli in maniera dignitosa o, almeno, renderli ancora più trash e memorabili. Certi dialoghi non si sentivano nemmeno a causa del basso volume.
“Supermarket Killer” non è ambientato al Carrefour o all’Eurospin (vi immaginate, però, le risate se si dovesse veramente girare un horror in un supermercato?), ma in un centro commerciale. Non fatevi ingannare dal titolo.
Essendo un horror di serie B, non bisogna prenderlo minimamente sul serio, sennò il divertimento non c’è.
Però ci dona una morale molto importante: mai assumere robot di sorveglianza. Meglio contare su persone umane. Almeno loro non vanno in tilt con due fulmini…forse.
Adesso sento il bisogno di un horror ambientato all’Eurospin. Sarebbe un sogno.
Comunque mi sa che me lo recupero. Prime Video non delude mai in quanto a titoli trash.