I reality show hanno ormai il monopolio della televisione. Sono programmi molto particolari, trash e controversi. Molti spettatori li adorano, ma altrettanti li odiano. Poche cose, nella cultura popolare, sanno dividere l’opinione quanto i reality.
Immaginatevi se ne esistesse uno così estremo in cui la gente compete per un sacco di soldi, mettendo a rischio la propria vita.
“Slashers” realizza questa possibilità…e non è per niente allettante.
Dopo aver visto questo film, sono così grato che nessuno se ne sia ancora uscito con una porcata del genere.
Trama: In Giappone impazza un reality show, di nome “$la$her$”: un gruppo di persone cerca di sopravvivere a tre serial killer per ottenere un mucchio di soldi. Arriva la puntata speciale in cui i concorrenti sono sei americani…
Scritto e diretto da Maurice Devereaux, “Slashers” è un film slasher canadese, uscito nel 2001, ma disponibile da poco sulla piattaforma streaming Netflix.
Meet the Victims: I Protagonisti
I sei pazzi che hanno scelto di gareggiare nel mortalissimo reality show sono la studentessa Megan (Sarah Joslyn Crowder), l’ex marine Devon (Tony Curtis Blondell), il programmatore Michael (Kieran Keller), il buttafuori Rick (Jerry Sprio), l’istruttrice fitness Rebecca (Carolina Pla) e l’aspirante attrice Brenda (Sofia de Medeiros).
Altri personaggi importanti sono Miho (Claudine Shiraishi), la conduttrice di “$la$her$”, e Hideo (Takaaki Honda), il cameraman che segue i partecipanti nella loro “avventura”.
I tre serial killer, che faranno di tutto per non fare uscire vivi i gareggianti, sono Preacherman (Neil Napier), un nuovo acquisto nel cast; Chainsaw Charlie (sempre Neil Napier) e Doctor Ripper (Christopher Piggins).
I sei concorrenti possono sembrare inutili e stereotipati, vista la qualità del film, ma in realtà non sono malaccio per niente. Ognuno di essi ha delle scene che permettono al pubblico di conoscerli meglio, sia per quanto riguarda il loro carattere, sia per quanto riguarda il loro background, per esempio il motivo che li ha spinti a partecipare a “$la$her$”. Ognuno di loro è ben definito, quindi: Megan è quella che sembra un pesce fuor d’acqua, nel contesto del reality, in quanto troppo indifesa e piagnucolona (al punto di sembrare irritante); Devon è il cazzuto apparentemente scorbutico; Rebecca è la sua controparte femminile, ma con un cuore molto più fragile; Michael è il giovane sfigato un po’ inquietante, troppo entusiasta di giocare; Rick è l’omone un po’ scemotto e dalla battuta pronta, mentre Brenda è quella che punta maggiormente sull’aspetto fisico.
Ovviamente, alcuni personaggi meritavano più spessore, ma da uno z movie come questo mi aspettavo molto di peggio. Dei protagonisti decentemente delineati sono un miracolo.
La conduttrice Miho e il cameraman Hideo sono interessanti perché mostrano il lato televisivo-business del programma: sono davvero così entusiasti di lavorare in una robaccia come quella? Non so se le espressioni della conduttrice fossero volute, ma lasciano trapelare molto.
Quindi, i personaggi sono sorprendentemente decenti, ma c’è la fregatura: la recitazione è orribile. Gli attori recitano in maniera esagerata, ogni cosa che tirano fuori non sembra naturale. Bisogna dire, però, che la sceneggiatura non aiuta minimamente la situazione.
I tre serial killer, invece, funzionano proprio perché over the top: l’esagerazione è in linea con il loro essere. Le loro apparizioni sono spaventose, ma intrattengono che è una meraviglia.
Tra l’altro, complimenti all’attore che interpreta quasi contemporaneamente due serial killer. Speriamo che a fine film, non abbia avuto una crisi d’identità.
Benvenuti a “Slashers”: La Trama
Parliamo della trama: in Giappone, il terribile “$la$her$” è la moda del momento. In questo reality show, un gruppo di persone qualunque si offre volontaria per affrontare tre serial killer a proprio rischio e pericolo. Chi riesce a sopravvivere fino alla fine, ottiene un grosso premio in denaro. La grande popolarità spinge i produttori a organizzare una puntata speciale americana: al posto dei giapponesi, gareggiano sei americani. Chi riuscirà ad arrivare sano e salvo ai titoli di coda?
Il film è strutturato come una puntata dello show: annunciatore che introduce il programma, sigla cantata dalla conduttrice, inizia la puntata, la presentatrice ci fa conoscere i concorrenti e gli assassini, inizia il gioco, finisce il gioco. Molto carino.
Essendo un programma televisivo, ci sono anche i momenti fuori onda durante la pubblicità, in cui esce fuori il vero carattere sia degli assassini che dello staff. Queste parti sono le mie preferite perché mostrano benissimo cosa succede in TV, all’insaputa dei telespettatori. Inoltre, rendono il ritmo del film meno monotono.
I colpi di scena sono molti: alcuni personaggi reagiscono in maniera imprevedibile, rispetto alle aspettative. Onestamente, pensavo che qualche personaggio sarebbe sopravvissuto più o meno a lungo di altri, basandomi sulla mia conoscenza degli horror.
Interessante il modo in cui viene rappresentato il mondo televisivo, senza risparmiarsi in critiche. Già il fatto che si tratti di un reality show dove la gente muore per davvero, super popolare anche oltreoceano, dice molto. Per non parlare della presenza di dettagli che indicano come il reality sembri seguire un copione: la finzione cozza molto con l’essenza del programma in sé. Ho notato anche una critica sulla continua mercificazione dello donna e ho apprezzato molto, visto che è una questione ancora attualissima.
Mi chiedo, però, perché scegliere il Giappone come luogo specifico del programma. C’era un motivo in particolare?
Il Problema del Film: La Sceneggiatura
La sceneggiatura è uno dei problemi principali del film: le battute sono veramente banali. I dialoghi sono brutti, i momenti comici non fanno ridere. Unica nota positiva è lo sviluppo abbastanza approfondito di alcuni personaggi.
“Slashers” fa Paura?
L’elemento horror non è affatto pessimo, considerata la qualità tecnica del film.
Le scene di spavento funzionano, compresi i jump scare.
Il livello di violenza è alto: c’è moltissimo sangue (anche troppo, era palesemente finto e innaturale) e le uccisioni sono brutali.
I killer sono ben fatti: incarnano dei famosi stereotipi (il fervente religioso, il campagnolo ignorante con la motosega, il dottore sadico) e risultano divertenti proprio nel loro essere sopra le righe, come dovrebbero essere in un film trash.
Tagli di Regia Strani e Colonna Sonora Techno
L’ambientazione è interessante: lo studio televisivo è enorme, visto che i concorrenti scappano attraverso molte stanze, ognuna ben caratterizzata e inquietante a suo modo.
Anche lo stile registico è peculiare: vediamo tutto attraverso la telecamera di Hideo, proprio come se stessimo vedendo un programma TV. Ci perdiamo le scene con i personaggi non inquadrati, peccato, ma attraverso quelle inquadrate è anche più facile venire spaventati.
Nonostante ciò, c’è qualcosa che rende il tutto molto amatoriale. La qualità è bassa e molto vecchia. Visto soprattutto nel 2021, abituato a certi standard, il film è invecchiato non male, di più.
Colonna sonora molto azzeccata, invece. Molte tracce sono tipiche degli horror b-movie degli anni ’80 e ’90, piene di influenze techno. Sembra di sentire una versione più “poraccia” delle colonne sonore di alcuni picchiaduro PS1.
Le premesse di “Slasher” sono buone, anche originali, ma alcuni aspetti tecnici, come il mix letale di sceneggiatura e recitazione brutte, oppure la bassa qualità estetica, ne minano il risultato finale. Considerato tutto, rimane un horror trash godibile.
Odio i continui remake, ma se qualcuno affiancato da una produzione di alto budget decidesse di riproporlo in salsa ancora più moderna, io lo accoglierei con grande felicità.
un po’ ricorda come idea Squid Game vero?
Sì, anche se in salsa più televisiva, essendo trasmesso in diretta.