Ormai, il mio ritorno nelle sale cinematografiche avviene grazie a un nuovo film della Marvel: “Doctor Strange nel Multiverso della Follia”.
Il secondo film dedicato al potente stregone è decisamente qualcosa di particolare e lontano dai canoni del Marvel Cinematic Universe.
Si tratta di un titolo contorto e spaventoso.
Sì, avete capito bene: un film della Marvel che fa paura.
Diretto da Sam Raimi (celebre regista della prima trilogia dei film dedicati a Spider-Man e della saga horror “La Casa”) e scritto da Michael Waldron, “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” è il 28esimo film appartenente al Marvel Cinematic Universe (MCU).
Mamma mia.
Ridendo e scherzando, siamo quasi arrivati a 30 film.
Un cast pieno di sorprese per “Doctor Strange nel Multiverso della Follia”
Il protagonista è l’ex chirurgo-ora stregone Stephen Strange, interpretato da Benedict Cumberbatch.
La sua controparte villain è una vera sorpresa: l’ex Avenger Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen), ora nota come Scarlet Witch.
Altri personaggi che ritornano in questo film sono Wong (Benedict Wong), il mentore di Strange: la dottoressa Christine Palmer (Rachel McAdams), ex fidanzata di Strange; il barone Karl Mordo (Chiwetel Ejiofor), ora rivale di Strange.
Ovviamente c’è anche una new entry: la giovane America Chavez (Xochitl Gomez), in grado di viaggiare all’interno del multiverso.
Il mitico Strange non è cambiato affatto: sempre sarcastico, un po’ spavaldo e ambizioso, ma sempre più improntato nel ruolo del supereroe.
Wanda, invece, è un personaggio in continua mutazione: dopo “Endgame” e la serie TV “Wandavision”, è ancora più fragile e arrabbiata e stavolta non ce n’è per nessuno: è disposta a tutto per trovare un minimo di felicità nella sua vita.
Se ripenso alla Wanda conosciuta in “Age of Ultron”, rimango sorpreso: penso che abbia ottenuto uno degli archi narratavi più complessi del MCU.
Complimenti anche alla Olsen per aver reso molto bene la complessità mista a fascino di Wanda.
Gli altri personaggi sono sempre i soliti: Wong fa battute e salva la situazione, facendoci preoccupare per la sua incolumità: Rachel McAdams finalmente viene valorizzata, grazie ad alcuni twist narrativi, e Mordo ancora una volta non si capisce cosa voglia fare.
America, invece, è interessante, soprattutto se si pensa ai suoi poteri. La sua storia non viene approfondita come si sperava, però.
Il cast potrebbe sembrare scarno, per un film della Marvel…
…ma ci sono, nel corso del film, una serie di sorprese troppo spoiler per dirle qui.
E ovviamente c’è anche l’immancabile cameo di Bruce Campbell, sempre iconico nella sua carismatica follia.
Il ritorno del multiverso
“Doctor Strange nel Multiverso della Follia” riprende le avventure di Strange dopo gli eventi di “Spider-Man: No Way Home”.
Ultimamente perseguitato da strani sogni, il nostro stregone viene a contatto con la giovane America e la salva da una creatura demoniaca (palesemente ispirata al mitico Shuma-Gorath).
Per quale motivo America è il bersaglio di queste entità oscure?
Semplice: il suo potere di viaggiare nel multiverso è troppo potente e qualcuno lo vuole sfruttare per i suoi scopi.
Strange decide di proteggerla, soprattutto dopo aver realizzato che la ragazza è la stessa dei suoi sogni.
Purtroppo la missione non è facile da completare, soprattutto perché Wanda si mette in mezzo e, da villain sbalorditiva qual è, perseguita senza sosta Strange e America, ovunque essi vadano.
La storia, di base, è semplicissima: Strange deve difendere America da chi vuole impossessarsi del suo potere.
L’elemento intricato subentra con il multiverso. In questo film abbiamo modo di conoscerlo un po’ meglio, viste le tappe in alcuni universi alternativi, ma senza però rivelare troppo.
L’argomento del multiverso continua a essere pieno di misteri. Ciò non ci impedisce di goderci alcune storyline alternative sulle vicende di Strange.
Inoltre, saremo sempre partecipi delle sofferenze interne di Wanda: la ragazza riesce nell’ardua di impresa di far provare compassione e empatia con un antagonista.
La novità di questo film risiede nell’atmosfera generale: tra inseguimenti, combattimenti e battute, c’è spazio anche per numerose scene horror.
Per la prima volta, in un film Marvel ci sono scene slasher, jump scares e tanta tensione.
Non a caso, Sam Raimi è anche un grande regista dell’orrore.
Sicuramente questo stile inedito farà storcere il naso a chi cerca solo leggerezza e comicità in un film di supereroi.
Io, da amante dell’horror, ho apprezzato questo tocco pauroso: non solo è azzeccatissimo con la storia, ma porta una ventata di originalità all’interno di un canone che ormai rasenta il banale.
Ovviamente, restate in sala per i titoli di coda.
Si vede che “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” è un film di Sam Raimi!
A livello grafico ed estetico, il film è molto interessanti.
Intanto, lo stile più cupo è proprio alla Sam Raimi. Durante il film, inoltre, possiamo ammirare delle inquadrature molto interessanti.
Le ambientazioni sono molto affascinanti, soprattutto quando ci si muove tra i diversi universi.
Anche la colonna sonora è ottima e valorizza molto bene sia le scene più d’azione che quelle horror.
In una scena, la musica ha un ruolo chiave. Che figata.
“Doctor Strange nel Multiverso della Follia” non sfrutta al massimo il suo potenziale narrativo, ma a livello stilistico porta dell’originalità nel MCU.
Sarà un po’ spaventoso e “violento”, ma a me è piaciuto così.
Penso sia evidente che Sam Raimi deve tornare per girare altri film della Marvel: gli riesce davvero bene.
Cosa ne sarà di Strange, dopo questo film?
Il trailer di “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” si trova qui!