Il grandissimo Portal è disponibile anche su Switch. Siete pronti a riscoprire un titolo che ha fatto la storia?
P.S. Vi consiglio di non mangiare della torta, durante il gameplay.
Di recente, è aumentato il fenomeno del porting: diversi giochi usciti anni prima sono stati resi disponibili per le console next generation, alcuni con la stessa grafica di allora, altri con un comparto rimasterizzato per l’occasione. Per molti può essere un segnale di poca creatività (insomma, perché riproporre sempre le stesse cose invece di provare a sviluppare giochi nuovi?), per altri è un’occasione imperdibile di riscoprire dei titoli validissimi che all’epoca non fu possibile giocare.
Nel mio caso, non ho avuto il piacere di giocare ai giochi “Portal” quando uscirono per il PC. Non sono mai stato un PC gamer, ho sempre prediletto le console fisse e portatili. (Ho scoperto solo da poco che era disponibile anche per PS3, ma dettagli…)
Quindi, quando fu resa disponibile per Switch la compilation “Portal: Companion Collection”, che raccoglie entrambi i giochi, non me la sono lasciata scappare e ho potuto colmare una mia lacuna videoludica.
Per ora ho giocato solo al primo “Portal” e capisco benissimo chi lo reputi un capolavoro.
Perché ora lo è anche per me.
Portal: Un pilastro della cultura videoludica
Per chi ancora non lo conosce, “Portal” è un videogioco di genere puzzle-platform, originariamente uscito nel 2007 per Windows, Xbox 360 e PS3 e sviluppato dalla Valve, creatrice di altri titoli molto conosciuti come “Half-Life” e “Team Fortress”.
Ritorno ai gameplay semplici e intuitivi.
Uno dei pregi di “Portal” è il suo gameplay: tempo pochi minuti e lo hai già imparato. Devi solo aprire portali su superfici compatibili, grazie alla portal gun, afferrare oggetti utili per risolvere enigmi, saltare e accovacciarti per sopravvivere alle trappole.
Nient’altro. Per completare questo gioco, puoi fare solo queste cose.
Può sembrare una cavolata, ma avrai comunque difficoltà a risolvere diverse rogne in poco tempo.
L’obiettivo principale del gioco è risolvere enigmi su enigmi per superare dei test, ma in alcune occasioni avrai modo di esplorare zone segrete delle stanze per…scoprire cosa si nasconde veramente dietro il progetto in cui sei stato coinvolto.
GLaDOS – La vera protagonista di Portal
Tecnicamente, la protagonista del gioco è Chell, una donna di cui si sa veramente ben poco e che non sentiremo mai parlare.
Tuttavia, mano a mano che procedi nella trama, verrai ipnotizzato dal carisma del secondo personaggio del gioco: GLaDOS, l’intelligenza artificiale che ti guida durante i vari test.
La bastarda (capirete perché) un momento ti guida, in un altro scherza come se fosse la tua unica amica (in teoria lo sarebbe), ma in un altro…diciamo che sembra non avere del tutto buone intenzioni con te.
Grazie alla sua ironia particolare e alla sua voce “melodiosa” (complimenti alla doppiatrice Ellen McLain), GLaDOS è un personaggio che difficilmente te lo toglierai dalla memoria.
Maledetta te e le tue torte, GLaDOS.
Perché dovreste recuperare “Portal”?
Se siete alla ricerca di un gioco rapido, ma comunque complesso e coinvolgente anche dal punto di vista emotivo (non affezionatevi nemmeno agli oggetti delle stanze), oppure volete solo riscoprire un gioco del passato, “Portal” fa assolutamente al caso vostro.
Nonostante siano passati quasi 20 anni, è ancora un caposaldo della cultura videoludica, tanto da essere considerato uno dei migliori giochi di sempre e anche fonte di meme famosissimi.
Sono pronto a giocare al sequel.
Voi avete giocato a “Portal”? Siete d’accordo nel considerarlo un grandissimo gioco? Se volete, lasciate un commento!