Ammettetelo.
Anche voi avete quei momenti in cui vorreste menare/sbraitare/sfanculare qualcuno che si comporta male con voi, però fate buon viso a cattivo gioco e restate tranquilli e pacifici…fino a che non andate da qualche parte con gli amici stretti.
E daje de sfoghi, sparlate, offese, maledizioni, macumbe e più ne ha, più ne metta.
Tutti hanno una parte cattiva, pettegola e rabbiosa.
Non negate l’evidenza. Pure io ce l’ho.
Dovremmo, però, fare tutti come Retsuko. Invece di sprecare energie facendo le vipere, dovremmo sfogare i nostri nervi con qualche bel passatempo. Sarebbe più produttivo e anche più salutare per i nostri fegati.
Povera Retsuko. Diciamo che le sue gioie si limitano davvero a pochissime cose. Rappresenta alla perfezione ognuno di noi.
La prima stagione la vidi, più che altro, perché spinto dalla curiosità. Mi aspettavo qualcosa di totalmente romantico, ma si è rivelato qualcosa di molto più sorprendente: sì, ci sono piccoli problemi di cuore, ma anche divertimento, follia, heavy metal e molti momenti in cui ci si sente davvero simili alla tenera panda rossa.
In poco tempo, “Aggretsuko” è diventata una delle mie serie anime preferite.
Ho amato anche lo speciale natalizio, anche se troppo breve.
Inutile dire quando attesi la seconda stagione. L’ho divorata.
I creatori di ‘sta serie devono capì ‘na cosa: hanno creato una perla di serie tv. Perché non seguono gli esempi di molte altre serie (tipo “Lucifer”) che nelle stagioni successive hanno aumentato gli episodi?
10 EPISODI DA 15 MINUTI CIASCUNO SO TROPPO POCHI.
Vabbè che la qualità è meglio della quantità, ma odio i guilty pleasure brevi.
Però l’ho amata tanto, questa stagione.
Tranne che alla fine.
Trama: Retsuko continua a vivere la sua vita molto semplice, subendo in continuazione rogne e angherie. Per fortuna, può contare su due care amiche e sulle sue grandi passioni: l’heavy metal e il karaoke.
A un certo punto, però, potrebbe arrivare una gioia per la giovane panda…
Scritto e diretto da Rarecho e disegnato dallo studio Funworks, “Aggretsuko” (in originale “Aguresshibu Retsuko“) è una serie tv anime, prodotto originale Netflix, giunta alla seconda stagione e basata sul personaggio di Retsuko, creato per l’azienda di mascotte giapponese Sanrio.
I protagonisti sono tutti animali antropomorfi.
La protagonista, per nostra somma gioia, è sempre la fantastica Retsuko.
Al suo fianco, ritornano praticamente tutti i personaggi apparsi nella scorsa edizione:
- Le sue amiche, la gorilla Gori e la serpentaria Washimi, con cui va sempre al karaoke.
- I sue colleghi/cari amici, la iena Haida e la fennec Fenneko.
- Il suo direttore, il tirannico maiale Ton, sempre affiancato dal suo braccio destro, il suricata Komiya.
- Kabae, un’ippopotama collega di Retsuko.
- Tsunoda, una gazzella collega di Retsuko.
- Tsubone, una draghessa di Komodo superiore di Retsuko.
A essi si aggiungono tre importanti new entry:
- La mamma di Retsuko, una panda rossa.
- Anai, un tasso giapponese, nuovo arrivato nella sezione contabilità di Retsuko.
- Tadano, un asino (intendo l’animale) che Retsuko incontra alla scuola guida.
I personaggi sono tutti simpatici, anche nel caso dei più odiosi.
Retsuko, come già detto, è una di noi, piena di sogni, sfighe e problemi, ma che non molla. È irresistibile quando da sfogo alla sua anima metal.
I suoi colleghi sono carinissimi e anche loro, alla fine, rappresentano una parte di ognuno di noi: Fenneko è la comare, Haida il protettivo e inguaribile romantico (anche se sa essere pure più sfigato della sua crush Retsuko). Tsuneko è sempre irritante, ma divertente. Kabae è la rivelazione di questa stagione: sembra una chiacchierona assillante, ma è probabilmente il personaggio più dolce e paziente del cast. Mi sono davvero intenerito nelle sue scene e l’ho rivalutata drasticamente.
Anche il direttore Ton, anche se sempre tirannico, ci regala momenti di alta soddisfazione, mentre stavolta l’odiosa Tsubone e il lecchino Komiya vengono sfruttati poco. Forse è meglio così.
Gori e Washimi sono sempre fantastiche, una l’opposto dell’altra ma divertenti. Ho apprezzato molto l’evoluzione del loro rapporto.
I tre nuovi personaggi sono molto particolari.
La mamma di Retsuko è la rogna finale che serviva alla nostra protagonista: apprensiva, arriva nei momenti meno opportuni, inquietante quando si arrabbia e super attiva nel cercare pretendenti per la figlia, anche se si rivela incoerente: lei si è sposata liberamente, perché la figlia deve invece farlo tramite matrimonio combinato?
Ma allora vuoi farti odiare.
Anai vince il premio del “Personaggio più cretino”. Finto come pochi, sembra tanto carino e allegro, ma è odioso da morire. Si sarebbe meritato almeno un pugno sui denti.
Quindi anche tu, caro Anai…
Tadano è pieno di sorprese, con un carattere peculiare e tenero. Menzione speciale alla mia stupidità: essendo Tadano blu chiaro, ho pensato che fosse un unicorno.
Poi non ho visto nessun corno e mi sono poco affettuosamente mandato a quel paese.
La trama è molto gustosa.
Dimenticato ormai quell’ameba di Resasuke, la cara pandina rossa ha ripreso la sua vita banale ma tranquilla, nonostante speri sempre nel colpo di fulmine.
Purtroppo, però, le rogne sono sempre in agguato, a cominciare da sua madre, intenzionata in ogni modo a maritare la figliola. Dulcis in fundo, il reparto contabilità accoglie il nuovo arrivo Anai e tra il pivello e Retsuko non saranno ovviamente rose e fiori.
Per fortuna Retsuko ha i suoi passatempi e scoprirà anche una nuova passione. Forse, ma dico forse, la giovane potrebbe incontrare qualche gioia.
Gli episodi sono abbastanza brevi ed è un peccato, perché la storia è veramente divertente e in grado di coinvolgere.
Sapendo benissimo il grado di mainagioia che la serie può raggiungere, sono sempre preparato agli imprevisti. Infatti, ce ne stanno davvero tanti, ovviamente quasi tutti per Retsuko. Porella.
Però anche altri personaggi verranno coinvolti nei drama e alcune amicizie verranno messe in discussione.
La quest “Maritiamo Retsuko” della madre è esilarante, ma pure la figlia ci mette del suo: è veramente un’impiastra.
L’atmosfera è prevalentemente comica, ci sono un sacco di gag, alcune delle quali veramente esilaranti. Alcuni momenti sono più intensi, ma senza scadere nel melodramma. Questo tono leggero si addice molto a questo genere di serie.
Uno dei pregi di questo anime è il saper discorrere riguardo elementi della vita sociale e culturale nipponica (per esempio, il lavoro e il matrimonio) in modo semplice e divertente. Secondo me, questa tecnica permette agli spettatori di immedesimarsi di più nei personaggi e di riflettere con più naturalezza su queste problematiche.
Vorrei dire che questa stagione è perfetta, ma purtroppo, dal mio punto di vista, non è così. A rovinare il mio pieno apprezzamento è stato il finale. L’ultimo episodio della stagione precedente ci stava alla perfezione, ma stavolta hanno davvero toppato. Hanno totalmente stravolto eventi e personaggi.
Visto l’ultimo minuto dell’episodio finale, ho dovuto contare fino a 10.
Poi ho cominciato a urlare nella mia mente in stile heavy metal, proprio come Retsuko:
COS’ERA QUESTO FINALE????
BRUTTO QUANTO LA FAME!
CHE CAVOLO DI DELUSIONE!
SCENEGGIATORI DI CACCA.
DISONORE SU DI VOI.
DISONORE SULLA VOSTRA MUCCA.
VI ODIOOOOOOOOO!
…Mi sono calmato.
Si sono impegnati veramente tanto a rovinare tutto.
La sceneggiatura è molto simpatica. Le battute sono divertenti, con dei tempismi molto particolari. I personaggi, piacevoli o odiosi che siano, sono rappresentati in maniera molto spontanea (tranne che nell’ultimo episodio)
La storia scorre bene, in maniera continua.
Quanto mi piace la grafica dell’anime. A differenza di molte opere recenti, super moderne e innovative, “Aggretsuko” presenta uno stile semplice e classico, senza però sacrificare elementi importanti come l’espressività dei volti dei personaggi (alcune reazioni dei personaggi vengono rappresentati in maniera esilarante). I colori sgargianti contribuiscono a rendere l’atmosfera dell’anime ancora più spensierata e solare.
Colonna sonora molto carina e azzeccata. Per allenamento, preferisco vedere più anime possibili in giapponese e il modo in cui parlano i personaggi di “Aggretsuko” è veramente buffo, soprattutto nel caso dei personaggi più macchiettistici, come Kabae.
La sigla di apertura è fenomenale, piena di grinta e metal. Impossibile non fare headbanging e l’imitazione di un batterista indemoniato. Grazie a questa opening, ho risvegliato la parte metal in me.
“Aggretsuko” è decisamente un fenomeno: riesce a divertire e allo stesso tempo riflettere su aspetti sociali, sempre in maniera spensierata.
La dolce, ma imbranata Retsuko è un personaggio così simile a noi che è impossibile non volerle bene e tifare perché mandi a quel paese le sue disavventure. Il suo chiodo fisso sul matrimonio, però, rischia di risultare troppo irritante.
Peccato per il finale. Ok, apre nuovi terreni per una futura stagione, ma ha rovinato un arco narrativo che ho trovato davvero interessante.
Chissà se uscirà un secondo speciale natalizio, prima di un’ipotetica terza stagione. L’importante è che continuino a regalarci nuove storie per Retsuko.
Arriverà il tanto atteso lieto fine?
Cosa mi è piaciuto:
- Quasi tutto.
- La sigla super coatta.
Cosa non mi è piaciuto:
- Il finale.
- Anai. In alcuni momenti, mi ha letteralmente disgustato.